mercoledì 29 agosto 2007

L'alto Adige è italiano. Chi non vuole il Tricolore emigri in Austria

Luis Durnwalder, presidente della Provincia autonoma di Bolzano vuole che le forze di polizia in azione nel Sudtirolo parlino italiano e tedesco. Il problema è che selezionare un numero adeguato di poliziotti, carabinieri e finanzieri poliglotti è un’impresa molto ardua. Così il governatore sudtirolese ha chiesto che lo Stato promuova concorsi riservati alla popolazione locale. In caso contrario, Bolzano chiederà di non dipendere più da Roma per il reclutamento delle proprie forze di polizia. E Karl Zeller, deputato della Südtiroler Volkspartei, è pronto a presentare una proposta per reintrodurre l’arruolamento diretto nelle forze dell’ordine.
La polemica è nell’aria da qualche giorno. Era stata sollevata dalla «pasionaria» sudtirolese Eva Klotz, scandalizzata da un episodio capitato la scorsa settimana: alcuni giovani sarebbero stati «umiliati» da due Carabinieri che avevano fermato la loro auto in una località della Val Pusteria e si erano rivolti loro in italiano, perché «qui siamo in Italia e si parla italiano».
Il quotidiano in lingua tedesca Dolomiten ha subito cavalcato la protesta pretendendo «sanzioni severe» per la pattuglia di militari: il bilinguismo negato sarebbe una vera emergenza nella provincia di Bolzano e Durnwalder dovrebbe essere più rigoroso nel difendere i diritti della minoranza linguistica. Il governatore si è schierato con l’«ala dura» tedesca e ha scritto una lettera dettagliata al ministro dell’Interno, Giuliano Amato, sottolineando che «tra le forze dell’ordine ci sono sempre meno altoatesini» ed esigendo che le prossime forze di polizia siano reclutate attraverso concorsi riservati ai residenti in Alto Adige, in grado di esprimersi nelle lingue ufficiali. «Altrimenti - ha detto il “kaiser” del Sudtirolo nell’incontro con la stampa di ogni lunedì - non ci resterà che chiedere la competenza sulla polizia per la provincia autonoma». Questa volta, il «kaiser» vuole il suo esercito come accade per esempio in Germania, Austria e Stati Uniti, dove accanto alla polizia federale c’è anche una polizia regionale.

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