domenica 9 dicembre 2007

Giovanardi: Te ne vai o no?


LETTERA APERTA
Gent.mo Sig.
On. Carlo GIOVANARDI

Carissimo Carlo,
il Tuo pendolare fuori e dentro il partito, per poi finire nella sala d’attesa, sta creando sconcerto e incertezza fra tanti comuni amici.
Berlusconi si è inventato un partito nuovo di domenica, lo ha smontato alla stessa velocità la settimana dopo e, alla fine, ci propone un restyling di Forza Italia con la foglia di fico del PPE.
Il Tuo voler essere più berlusconiano di Berlusconi Ti ha giocato un brutto scherzo, che tra Serie C e Coppa del Mondo, interviste fatte prima e non dopo aver incontrato il Cavaliere, le improbabili e patetiche ricostruzioni apparse sul Tuo sito, nonché le sarcastiche tirate d’orecchi de Il Giornale e di Italia Oggi, hanno finito per aumentare la confusione di una situazione già abbastanza caotica.
Ricapitoliamo.
· L’UDC sostiene da sempre l’idea di costruire in Italia un soggetto politico di riferimento unitario alla grande famiglia del PPE: un partito moderno, moderato ma riformista, alternativo alla sinistra e al PD, a base democratica non solo nei proclami propagandistici da piazza, ma a partire dalla sua costituzione e nel suo funzionamento ad ogni livello territoriale.
· Berlusconi ha fatto, disfatto e rifatto un’altra cosa, un partito leaderistico e plebiscitario, chiede firme contro Prodi e le spaccia come adesioni al nuovo soggetto, indice un referendum popolare e ne proclama l’esito a urne aperte, non è interessato a progetti e programmi ma solo ai voti, scaglia sassate contro gli alleati e poi nasconde la mano con patetiche smentite e dissociazioni.
· E’ forse vero, non oso metterlo in dubbio, che il Cavaliere ha il miglior curriculum d’Italia e che non fallisce in nessuno dei Suoi sogni, ma noi abbiamo bisogno di stare alla realtà, ai fatti, ai desideri e ai bisogni del Paese, che da troppi anni subisce, e non governa, i processi e le trasformazioni che lo riguardano. Berlusconi ha grandissimi meriti politici, e la Storia li riconoscerà, ma i Grandi si riconoscono soprattutto quando costruiscono qualcosa capace di durare nel tempo oltre la propria vicenda personale.
· Per fare un passo avanti nella costruzione del PPE in Italia occorre il coraggio e l’umiltà, dote nella quale né Tu né il Cavaliere primeggiate, di farne alcuni indietro su questa forzatura chiamata Partito del Popolo delle Libertà, che complica, basta vedere la reazione di tutti i maggiori alleati, e non favorisce il rafforzamento del CentroDestra, in questo ennesimo momento di straordinaria debolezza del Governo Prodi e del CentroSinistra in generale.
· Ognuno farà le sue scelte, mi auguro con lo sguardo rivolto anche al Paese, ma oggi l’urgenza è la chiarezza, la lealtà e la sincerità fra di noi. Non si può stare nell’UDC solo per il tempo che manca alle nascita del PPL, non siamo in una sala d’attesa, siamo un soggetto politico vivo, che sviluppa fra la gente una linea politica, ideali, contenuti e programmi conseguenti.
· Eri già nel PPL, giornali e televisioni li vediamo tutti, ma una mattina il PPL non c’era più: hai furbescamente ripiegato nell’UDC dicendo che condurrai una battaglia interna per scioglierlo, ma la strumentalità di questa posizione è evidente a tutti, tu appena puoi te ne vuoi andare e, secondo me, fai male. Ho rispettato, e rispetterò sempre, le minoranze interne, sono il sale della vita democratica del partito, ma questa non lo è: siete un pezzo di partito che non sapendo quando può andare via intanto resta, inventandosi la storia del confronto negli organi per darsi una ragione di vita.
· Ti sfido a restare per costruire veramente il PPE in Italia, di cui il PPL non può esserne la radice, sfidando, come hai sempre fatto, le posizioni che non condividi con durezza e lealtà, accettando però, questo è il punto vero, le decisioni della maggioranza, affinché il partito si rafforzi dal confronto e dalla dialettica interna. Non andartene anche tu, saremmo tutti più poveri e più deboli nel sostenere i nostri valori e le nostre battaglie. Ma se hai deciso diversamente non star qui a farci perdere tempo, non è leale, non è da te.
· Piantala poi con le prediche su Follini e Baccini, la democrazia interna e la leadership di Casini; lo sappiamo bene, e Te lo abbiamo riconosciuto più volte, che anche l’UDC ha ampi margini di miglioramento su molti fronti: ma adesso queste sono solo scuse per non affrontare la questione che riguarda Te e i Tuoi amici: o state dentro in modo leale oppure andate dove avete già deciso di andare, ma consentite a noi di poter lavorare dentro l’UDC solo con chi, pur riconoscendone anche i limiti, in questo partito e nel suo progetto politico ci crede.
Con rinnovata stima e cordialità.

7 Dicembre 2007

Davide Torrini
(Direzione Nazionale UDC)

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