venerdì 28 settembre 2007

Al Qaeda si finanzia nelle moschee durante il Ramadan

Il mese di Ramadan, sacro per tutti i musulmani, è diventato un problema per gli apparati di sicurezza della maggior parte dei paesi arabi. Nel corso del mese di digiuno si svolgono numerose attività, come gli incontri comunitari nelle moschee e la raccolta della Zakat, che servono ai gruppi terroristici per reclutare nuovi seguaci e rifornirsi di danaro.
In particolare, il problema si pone in Algeria, dove è certo che parte dei soldi della Zakat versati dai musulmani vengono usati per finanziare al-Qaeda nel Maghreb islamico. A dirlo chiaramente sono stati il Dipartimento di Stato americano e l'ambasciata statunitense ad Algeri.
Secondo quanto riporta il giornale arabo 'al-Quds al-Arabi', i diplomatici americani sono molto preoccupati per il fatto che il danaro versato dai fedeli - in ottemperanza al terzo pilastro dell'Islam, che prevede la sua redistribuzione ai più poveri della comunità - possa invece finire sui monti dove si nascondono i terroristi. Per questo una delegazione del governo americano ha incontrato nei giorni scorsi il ministro algerino per gli Affari religiosi, Bouabdullah Ghulamallah, al quale ha espresso le proprie preoccupazioni.
Il ministro, però, sembra che abbia risposto stizzito alle domande degli americani, sottolineando come la responsabilità dell'uso di questi soldi non sia del ministero bensì degli stessi donatori. Un funzionario del ministero ha inoltre aggiunto che Ghulamallah avrebbe anche respinto la richiesta degli americani di affiancare ai loro dirigenti una squadra di tecnici per la gestione dei fondi della Zakat.Riferiscono alcune fonti che ogni anno, in Algeria, si raccolgono durante il Ramadan circa un miliardo di dollari, buona parte dei quali dovrebbero finire in un conto corrente bancario del ministero per gli Affari religiosi per essere convertiti in opere destinate ai più poveri. L'unico accordo trovato con gli americani, invece, sembra sia stato quello di dar vita, con i soldi della Zakat, a un fondo con il quale prestare danaro alle famiglie più bisognose, senza interessi, per dare vita a piccoli progetti imprenditoriali che li aiutino a diventare economicamente indipendenti.Maggiori preoccupazioni per l’impiego della Zakat a fini terroristici, si hanno tuttavia in paesi come l’Arabia Saudita, dove, grazie alla presenza di generosi emiri, i gruppi radicali islamici riescono a raccogliere molti più fondi. In generale, comunque, l'avanzata del terrorismo in tutti paesi arabi sta costringendo le autorità locali a prendere nuovi provvedimenti per evitare che il Radaman ed i suoi riti diventino occasione per il finanziamento e la propaganda delle cellule di al-Qaeda.
Stando alla Tv satellitare ‘al-Arabiya', il ministero degli Affari islamici di Ryiad ha diffuso nuove direttive sulla gestione dell'Iftar, la tradizionale rottura del digiuno, e la raccolta della Zakat. Per quanto riguarda l’Iftar, che consiste nell’offrire da mangiare a un gruppo quanto più numeroso di persone come forma di espiazione dei propri peccati, se prima i fedeli erano soliti organizzare questi pranzi collettivi all'interno delle moschee in modo autonomo, da oggi in poi potranno farlo solo dopo aver ricevuto un regolare permesso da parte delle autorità locali.
Più dure invece sono le nuove norme sulla raccolta della Zakat. In passato, nel regno saudita, associazioni private e moschee raccoglievano autonomamente il denaro dai fedeli, redistribuendolo come meglio credevano. Questo genere di pratica ha permesso il finanziamento di gruppi estremisti costringendo il governo ad intervenire.
Sarà proibito alle persone non autorizzate di esporre casse per la raccolta delle offerte nei negozi e nelle moschee, così come non sarà più possibile chiedere denaro per strada. Il delegato del ministero per gli Affari islamici, Abdelaziz al-Seideri, ha lanciato un appello a tutti i fedeli e agli Imam attraverso l'agenzia di stampa saudita, affinché il denaro raccolto per il Ramadan venga dato solo agli enti caritatevoli autorizzati dal governo.
Hazma Boccolini

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